Campo morfico e Costellazioni Alchemiche

Sabato 12 gennaio 2020. Conduce Silvia Gnudi

Contenuti e Obiettivi

Concetto di Campo Morfico. Costellazioni sciamaniche e psicomagia di Jodoroskwi. Tecniche individuali di utilizzo dei Campi Morfici. Acquisizione di tecniche di utilizzo dei Campi Morfici nella relazione d’aiuto e nel sostegno del raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei propri bisogni.

Descrizione

Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti: A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), elabora la teoria dei campi morfogenetici. Sheldrake si pone il problema di prevedere il comportamento di un aggregato (un sistema, un organismo complesso composto da più parti) sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi.

Prendendo come riferimento il volo degli stormi di uccelli, o la formazione dei cristalli, fino a considerare le molecole proteiche del corpo umano o la formazione di cellule diverse a partire da un’unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di una forza invisibile presente nel sistema ma non identificata con uno dei suoi componenti, bensì col sistema stesso. Inoltre questo “campo morfico”, responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema, avrebbe una sua memoria, determinata – questa si – dal contributo di ciascun membro.

a teoria delle Costellazioni Familiari si basa sul fatto che i campi morfici siano collegati all’inconscio individuale: ciascuno di noi è collegato al campo morfico del pianeta, della specie umana, della popolazione territoriale, della propria identità nazionale, fino al campo morfico della propria famiglia di origine. Questi campi si sono creati nel corso degli anni (e dei secoli) in seguito agli eventi che sono capitati ai nostri antenati e in base alle loro scelte di vita; allo stesso modo possono aver determinato a loro volta alcuni passaggi della nostra storia familiare e continuare a incidere nella nostra vita personale, in un circolo vizioso che solo la consapevolezza può spezzare.

Di fatto quindi, nelle nostre interazioni e relazioni sociali, oltre al nostro stato di coscienza, è in azione anche il nostro campo morfico: ci portiamo sempre dietro (o meglio, dentro), le informazioni e le istruzioni comportamentali radicate nella nostra famiglia.

Per chi utilizza i campi morfici è evidente un concetto:

quando un impulso riemerge dall’inconscio, possiamo liberarcene soltanto realizzandolo. In altre parole molto spesso ci rendiamo conto che la consapevolezza non aiuta a cambiare davvero. L’inconscio che occupa il 90% del nostro “cervello” contiene credenze, condizionamenti e frammenti di realtà che spesso sono solo il frutto di nostre interpretazione. Proprio per questo che ciò che l’inconscio vive è reale. Su questo principio quindi è possibile trasformare un’idea dell’inconscio in una realtà diversa e funzionale per il cliente facendogli vivere ciò che era rimasto incompiuto o modificando ciò che era risultato castrante. L’inconscio accetta la realizzazione simbolica e metaforica. Chiunque ha partecipato ad una costellazione o ad una rappresentazione in campo morfico si è reso conto che chi accetta di interpretare il ruolo di un famigliare suscita nel paziente reazioni viscerali, come se costui si trovasse di fronte al parente vero, reale. O che prendere a pugni un cuscino allevia la collera che si prova contro chi ci ha fatto del male.

Nelle costellazioni familiari Hellinger ha utilizzato questi campi per “sciogliere gli irritimenti creati all’interno del sistema famiglia”.

Ma non necessariamente dobbiamo lavorare solo sulla famiglia perchè in base alla teoria di Bruce Lipton non esiste il determinismo e cioè non siamo schiavi di ciò che abbiamo ereditato, ma esiste l’ambiente che influenza ogni processo biologico. E il campo più potente è la mente! Quindi utilizzare i campi morfici per creare situazioni che ci permettono di prendere una decisione nel qui e ora, una decisione vissuta non solo mentalmente, ma anche energeticamente, ci può permettere di evolvere indipendentemente dal nostro passato e dalle nostre eredità!

I campi morfici possono essere utilizzati in un gruppo o anche nella relazione individuale.