Meditiamo l’Acero

Sabato 27 aprile ore 11

L’Acero è un genere di piante a foglie caduche che appartiene alla famiglia Aceraceae, e comprende oltre 200 specie spontanee o originarie dell’Europa, Cina, Corea, Giappone e Nord America.

Il nome Acer, in latino “appuntito”, è stato usato per primo da Joseph Pitton de Tournefort, in riferimento all’estremità appuntita delle foglie tipiche del genere.
L’Acero è il simbolo dell’amicizia, della lealtà e generosità.
Gli antichi pensavano fosse uno degli alberi del Bosco Sacro, il bosco che collega il cielo alla terra, per la chioma caratteristica che si espande in ogni direzione e per i rami che si biforcano diverse volte.

Le punte delle foglie (possono essere 5 negli aceri più diffusi, ma anche 3 o 7) sono un simbolo di apertura verso l’esterno, verso il mondo e anche verso la conoscenza.

Nelle varie culture la foglia di acero rappresenta significati differenti:

Nella cultura cinese simboleggia nobiltà, dignità, autorità riconosciuta.

Nella cultura celtica simboleggia indipendenza di pensiero, libertà e ricerca di nuove esperienze.

• Nella cultura giapponese simboleggia gli amanti, l’autunno, il tempo che passa e quindi l’ineluttabilità del cambiamento e del rinnovamento. Nei giardini zen: le foglie di questa pianta non vanno mai raccolte prima che l’ultima non sia caduta perché il ciclo della vita e delle stagioni è sacro e non va interrotto.

L’Acero è parte integrante e imprescindibile della cultura contadina. Grazie ai suoi colori giallo-ambrato ha segnalato per millenni il cambio di stagione. La foglia d’ Acero infatti, simboleggia la stagione autunnale. Una leggenda giapponese racconta che gli aristocratici nipponici aspettassero l’autunno per ritrovarsi sotto gli Aceri giapponesi, per suonare, cantare o recitare poesie d’amore, cercando ispirazione nelle foglie rosse. Nel tempo questa usanza popolare si è profondamente consolidata. Oggi questo mito è ancora inalterato e immutato.

Tra tutti gli alberi, gli aceri sono quelli che mostrano il modo più evidente l’influenza del pianeta Giove. Prendono possesso dello spazio circostante, espandendosi in tutte le direzioni.
-I rami più giovani della chioma possono biforcarsi numerose volte, creando un numero
sempre maggiore di punti di contatto con il mondo esterno.

-Le inflorescenze sono particolarmente protese verso le aree più esterne della chioma (anche se sono orientate verso l’interno).

-Le foglie non sono strette come quelle del salice, o piccole come nella betulla, ma ampie e grandi, e tendono a puntare verso i punti cardinali.

-I semi sono “nudi”, non sono chiusi in un duro guscio, e sono alati. Quando fluttuano nell’aria, girando su se stessi, possono andare in qualsiasi direzione.


Perciò la forma fisica dell’acero rivela un’apertura positiva a imparare e a ricevere dall’universo, il più vasto sé

L’acero è l’archetipo dell’albero come antenna per gli impulsi provenienti dalle sfere più elevate. Ci aiuta a vedere chiaro e, allo stesso tempo, armonizza i nostri pensieri.

Nel mio giardino c’è un cerchio di Aceri e ho ascoltato il loro messaggio:

Le nostre foglie sono come mani che si espandono, sono tese verso il mondo, sono aperte, pronte a ricevere e a dare perchè collegate con il nostro cuore, con la nostra linfa. Siamo gli alberi dello scambio, ma soprattutto della generosità.

Le nostre foglie si aprono verso l’esterno, vogliamo dare amore, dare quello che è la nostra essenza di alberi e vogliamo darlo senza chiedere nulla, perchè è nella nostra natura dare. Ci sono uomini che danno per natura e se questo avviene non per un condizionamento, ma per generosità senza bisogno di riconoscimento allora è un movimento che va diretto dal cuore verso l’esterno e non si perde nulla, perchè il cuore riceve sia dal basso che dall’alto. In questa circolazione d’energia d’amore, c’è il segreto della nostra essenza Ogni essere vivente se si lascia nutrire da ciò che lo circonda può dare all’infinito perchè è l’infinito quello che lo nutre

Qui sotto potete sentire la vibrazione dell’Acero tradotta in suono attraverso l’apparecchio Music of Plants