Meditiamo l’Abete

Gli abeti (Abies Mill.) sono un genere comprendente circa 45-55 specie di conifere sempreverdi della famiglia delle Pinaceae.

Il genere comprende diverse specie di alberi che raggiungono altezze di 10-80 m e un diametro del tronco di 0,5-4 m da adulti. Si distinguono da altre Pinacee in quanto:

  • hanno le foglie (vale a dire, gli “aghi”) inserite singolarmente, mentre gli aghi dei pini (Pinus), larici (Larix) e cedri (Cedrus) sono riuniti a gruppi (di 2-5 ma anche 10-40) su particolari rametti detti brachiblasti;

  • hanno gli aghi appiattiti, mentre i pecci (Picea) hanno aghi con sezione rombica;

  • gli strobili crescono eretti, mentre nelle specie di Picea, Tsuga e Pseudotsuga crescono inclinati o penduli;

  • gli strobili si disintegrano a maturità per rilasciare i semi alati.

L’Abete sviluppa una radice fittonante che si inserisce nella profondità della terra e che, insieme alle robuste radici laterali, garantisce un eccezionale ancoraggio al terreno  rendendo la pianta molto resistente allo sradicamento.
L’Abete è particolarmente sensibile all’inquinamento e negli ultimi decenni sono morti milioni di esemplari, soprattutto nell’Europa centrale.

Diversi indizi fanno pensare che la sensibilità di questa pianta riguardi principalmente l’inquinamento elettromagnetico e non quello atmosferico come si pensa comunemente.

Nella cultura celtica l’Abete bianco era il simbolo di grandezza, bellezza, forza e saggezza e nella mitologia scandinava emblema di fedeltà e amore. Per il suo portamento retto e le foglie sempreverdi era considerato l’albero della forza vitale, della crescita, dell’immortalità e della fiducia che donava energia, guarigione e creatività. Visto che produce tutti gli anni grandi quantità di pigne, non sorprende che fosse considerato un simbolo della fertilità. Invece, il suo aspetto socievole si mostra con la tendenza a crescere in gruppo.

Nelle varie culture antiche l’Abete era considerato l’albero che favorisce la cooperazione con altre forme di vita, facilita il rinnovamento fisico e spirituale, permette di essere collegati sia alla terra che al cielo, conferisce serenità e modestia e stimola l’intuizione e la realizzazione delle più profonde aspirazioni.

Per Santa Ildegarda l’Abete bianco era l’albero che protegge da spiriti maligni e che conferisce coraggio. Solo qualche secolo più tardi la religione cristiana viene epurata dalla credenza negli spiriti della Natura.

Da sempre l’Abete è stato usato per le sue proprietà terapeutiche nei confronti di malattie da raffreddamento come tosse, reumatismi, gotta e per sostenere la respirazione e attivare la circolazione. Oltre alla resina e all’olio essenziale sono state usate estrazioni dalle gemme in miele, sciroppo di zucchero e grappa. La gemmoterapia ha messo in evidenza le proprietà mineralizzanti e ricostituenti delle gemme dell’Abete che rendono il gemmoderivato Abies pectinata un ottimo rimedio in caso di difficoltà di calcificazione ossea, ritardi della crescita, dolori di crescita nei bambini, rachitismo, ipertrofia ghiandolare, carie dentarie, paradontosi e anemia, nonché per migliorare l’assimilazione e il metabolismo minerale, in particolare quello fosforo-calcico.

L’Abete come tutte le conifere è collegato a Saturno il pianeta dell’interiorità, dell’introspezione, di ogni inizio. Che Saturno governi le conifere è dimostrato dal fatto che molte di esse raggiungono la maturità sessuale solamente dopo che il pianeta ha compiuto un giro completo (circa 30 anni).

Non possiamo sederci sotto un abete come ci sederemmo sotto una quercia o un faggio delle stesse età e dimensioni. La loro aurea è più densa ed è più difficile contattarli, perchè hanno ritirato tanta della loro vita(compreso gran parte del processo di fioritura) all’interno. Ciò nondimeno, camminare dentro un bosco naturale di conifere ha su di noi un forte effetto: ci lascia sentire la profondissima calma, pace ,durata e maestosità dei processi che accadono nelle regioni montane della terra”. (Lo Spirito degli Alberi, Fred Hageneder)

Lo Spirito dell’Abete permette alla luce cosmica di illuminare la nostra esistenza e di sentirci parte integrante dell’universo. Dona ampio respiro alla nostra esistenza. L’Abete aiuta a sentirci parte del gruppo senza rinunciare alle nostre peculiarità, a essere parte di una collettività senza abbandonare il proprio cammino, rispettando le esigenze e le convenzioni che regolano lo stare insieme. Favorisce il sentirsi uniti e permette al gruppo di basare la propria forza sulla pluralità espressa dai singoli membri.

Mi sono avvicinata ad un Abete in un giardino pubblico vicino ad altri due abeti. Tutti e tre molto alti con grandi tronchi, più facile da immaginare in un bosco in montagna che in mezzo a condomini e strade.

Ho chiesto all’Abete quale era il suo messaggio:

In ogni posto puoi trovare quello che cerchi, in ogni posto puoi mettere radici, creare il tuo spazio. Siamo qui, 3 abeti in questa pianura, sappiamo che esiste la montagna, siamo nati per vivere in quell’ambiente, ma sappiamo che anche qui c’è posto per noi. Ovunque la terra ci dà il permesso e lo spazio per le radici, possiamo trovare il posto dove stare.

La cosa importante è essere collegati alla nostra essenza, non dimenticare mai quello che siamo, essere fedeli alla nostra natura, alla nostra esistenza. Ora siamo qui tra queste case e la nostra funzione è importante come lo sarebbe in montagna e quello che siamo non cambia, quello che possiamo dare al mondo lo possiamo dare qui, come da qualsiasi altra parte.

Noi siamo parte di questa terra ovunque siamo e vorrei che questo lo comprendesse anche l’uomo. Non c’è un territorio che ci appartiene e tutti dobbiamo avere lo stesso rispetto e dobbiamo avere la stessa attenzione. Non c’è un suo o un mio, c’è un “di tutti” e ognuno di noi ha la sua funzione sulla terra e nella terra. E questa è la cosa più importante”.