Meditiamo con il Pioppo

Sabato 13 ottobre 2018

Un ciclo di meditazioni sugli alberi… Oggi più che mai, in un ambiente sempre più degradato, sento l’esigenza di onorare gli alberi e di meditare con loro e per loro. Io amo gli alberi, amo ascoltarli, amo il contatto con la loro ombra e la loro corteccia. Amo sentirli perchè questa connessione con loro appartiene ad ogni essere vivente che popola la terra, perchè tutti prima o poi hanno trovato rifugio in un albero. Ogni albero ha una sua essenza simbolica e spirituale che può aiutarci a riflettere su di noi.

Il Pioppo è il primo albero che meditiamo. Se si passeggia per parchi e giardini è facile imbattersi in un albero di Pioppo, perchè negli ultimi anni, viene utilizzato anche a scopo ornamentale o per riparare dal vento le abitazioni e i viali delle città.

Il termine “pioppo” deriva probabilmente dal latino “populus” e questo per via del fatto che il rumore del tremolio delle foglie somiglia moltissimo al brusio della folla. Sembrerebbe, a tal proposito, che il nome della celebre Piazza del Popolo a Roma derivi proprio dalla presenza di un piccolo bosco di Pioppi ove ora sorge lo spiazzo.

Nella mitologia greca una leggenda narra di Eracle il quale, di ritorno dal Monte Tartaro, si intrecciò una corona fatta di foglie di Pioppo sulla testa. Fu così che le foglie che si trovavano all’esterno della corona si tinsero di scuro come gli inferi. Quelle più vicine al capo dell’eroe che aveva trionfato sulla morte, invece, si tinsero di bianco.

Questa antica leggenda spiegherebbe perché le foglie di Pioppo appaiono sulla pagina superiore di color verde scuro mentre in quella inferiore di coloro verde chiaro, quasi bianco. Questa particolarità fa del Pioppo il simbolo del confine fra la terra e il regno degli inferi e gli antichi Greci li piantavano nei cimiteri.

Sempre per questo motivo, quest’albero rappresenta, nel calendario celtico l’equinozio d’autunno. La separazione dal periodo fecondo e che dà frutti e il tempo in cui la terra si chiude su stessa nel silenzio e nell’inattività.

La crescita rapida del pioppo produce un legno leggero e morbido e i vecchi alberi solitari normalmente diventano cavi. Nonostante la crescita veloce i pioppi possono raggiungere un’ottima vita media: il pioppo nero vive circa 200 anni, quello bianco anche 3-400 anni o più.

I germogli appiccicosi contengono una grande quantità di olio essenziale e di resina con effetti benefici sull’organismo. Il pioppo ha sull’organismo umano lo stesso effetto drenante che ha sulla terra bagnata, curando i problemi di reni, vescica, prostata, come pure reumatismi e gotta (dissolve gli acidi urici). Nel medioevo il pioppo nero era molto comune e la curva aggraziata del suo tronco era spesso usata per le travi dei tetti degli edifici.

Il pioppo tremulo è simile alla betulla e anche la sua corteccia è piuttosto chiara. Difficilmente arriva a 100 anni. Le sue foglie sono caratteristiche, con i bordi smussati e dentati. I piccioli sono molto lunghi, flessibili per cui alla minima brezza le foglie ondeggiano e tremano, il che è visivamente molto bello, dal momento che la parte inferiore delle ricche foglie verdi è argentata.

Il pioppo comunque non “trema di paura”, ma usa l’energia del vento per accrescere la evaporazione e, grazie a ciò, assorbire una maggiore quantità di acqua e sostanze nutritive dal suolo.

Nella tradizione celtica gli scudi venivano fatti con il legno di questi pioppi e la sua funzione di scudo psicologico che aumenta la forza interiore e la fiducia in se stessi potrebbe essere il motivo per cui era preferito a legni più duri. Inoltre questo albero ha sempre facilitato, un’espansione delle facoltà percettive.

Nel mio giardino c’è un vecchio pioppo, avrà sicuramente 80-90 anni e ha una grossa cavità interna. Alcuni giardinieri mi avevano consigliato di abbatterlo per evitare un crollo improvviso che poteva fare molti danni, ma io so che non è arrivato il suo momento e quindi ho preferito potarlo. E’ stata una potatura estrema, di cui mi sono molto scusata con lui, In risposta però questo “vecchio leone” ha ributtato una chioma rigogliosa e numerosi polloni in tutto il giardino. Spesso parlo con lui e gli ho chiesto di darmi un messaggio da utilizzare nella meditazione e questa è la sua risposta:

Il mio è un messaggio semplice: vivi la tua vita senza aspettative per il domani, senza aspettarti che domani succeda qualcosa, ma che succeda qualcosa oggi.

Vivi in quello che c’è e diventa la causa di ciò che succede. I miei rami vogliono andare dappertutto, vogliono espandersi e quando li poti, immediatamente ributto nuovi rami e nuovi getti dalle radici.

Ecco ogni cosa che “pota”, ostacola, ferma può diventare una nuova forza che si esprime nel qui e nell’ora, senza aspettare che qualcuno agisca per te, ma tu sei quello che decide, che fa succedere le cose e così l’ansia per domani sparisce. Se vi ammalate, non coltivate aspettative di guarigione, ma diventate la vostra guarigione, cercate di comprendere perchè vi siete ammalati e ponete rimedio ai vostri errori, senza perdervi nell’ansia per un domani che ancora non c’è.”

Amo pensare di essere io la guarigione di me stessa o per lo meno di impegnarmi oggi per esserlo, così nel qui e ora scopro il mio percorso e non mi perdo nella paura. Grazie Pioppo!

Questa è la sua voce, tramite l’apparecchio Music of the Plants